Talal Haidar ha aperto l’orizzonte della lingua dialettale araba per arrivare alle dimensioni umane della poesia mondiale. Ha fatto di Baalbeck (l’Heliopolis ellenistica) un libro, un profumo da diffondere nel mondo. Ha varcato la soglia del “locale” per sorpassare le caratteristiche specifi- che arabe aprendo le porte alla poesia internazionale che poggia le sue radici nella storia umana.

Nato a Baalbeck (Libano) il 22/08/1937, laureto in filosofia all’Università Libanese e alla Sor- bona, con la raccolta “Il venditore del tempo” nel 1972 vince il premio Said Akl. Ha all’attivo tre raccolte poetiche: Ana al-Awan (Era ora), Khayal burj el-Assad (Il cavaliere nel segno del leone) e Sirr el-Zaman (Il segreto del tempo). Parecchi cantanti arabi, dal 1956 ad oggi, hanno cantato i suoi versi: Fairouz, Wadih el Safi, Sabah, Samira Toufik, Ghada Ghanem, Magida el Roumi, Marcel Khalife, Najwa Karam, Oumaima el Khalil, Issam Raji, Cherbel Rouhana, Latifa, Jahida Wehbe, Marwan Abbad, Sabrine. Vari compositori hanno musicato le sue poesie come i fratelli Rahbani, Ziad Rahbani, Zaki Nassif, S. Charnoubi, E. Choueri, Marcel Khalife ed altri. Ha scritto una commedia musicale presentata al Festival Internazionale di Baalbeck nel 1970: el-Faraman con Nadia Tueni, Chouchou, Majdala. Altre opere come Principato d’altri tempi (2005) e Murjan wa yacout sono state messe in scena al teatro di Beirut con Nidal Ashkar e Roger Assaf; la collaborazione con la compagnia di folklore libanese Caracalla, ha portato alla messa in scena di varie opere: Elisar, La caduta dell’Andalusia e Il villaggio, quest’ultima presentata a Rimini nel 2012.