Nasco a Sarno, cittadina del salernitano, nel 1975. Bianconera fin da subito, ma non nel senso della fede calcistica. Latte e inchiostro: il primo per diventare grande, il secondo per fermare il passare del tempo. Conseguo la maturità classica e la laurea in Lettere Classiche, entrambe col massimo dei voti. Non lascerò mai i banchi di scuola, passerò semplicemente dall’altra parte, alla cattedra, e oggi insegno Italiano, Latino e Greco nei licei classici.

La scrittura è un’urgenza che coltivo nelle declinazioni della poesia, della filastrocca, del nanoracconto, della parodia, del testo teatrale; la ludolinguistica è una passione, la mia arma bianca con cui ammazzare la noia a colpi di anagrammi, acrostici, tautogrammi e lipogrammi.

Curo l’annuario della scuola presso cui lavoro. Molti testi da me scritti e sceneggiati nascono proprio per la scuola. Tra i tanti, Ulisse, il piacere della coperta (parodia moderna del più celebre poema omerico), ‘O ssaje ca Pullecenella parla greco? (sull’origine greca di molte parole napoletane), Bambule ‘e vetrina (sul tema del femminicidio). Al tema del femminicidio è pure ispirato Le costole di Eva, testo poetico primo classificato ad un concorso nazionale di poesia.