Scrittrice, poetessa e regista palestinese, nasce a Gerusalemme e cresce a Gerico, città che fa da sfondo al romanzo Le stelle di Gerico (1993) e che dovrà lasciare nel 1967 per trasferirsi in Giordania. A seguito degli eventi del cosiddetto ‘settembre nero’ del ’70, troverà rifugio a Beirut dove, però, assisterà a tutto il cruento dramma della guerra civile libanese. Uno dei momenti più sanguinosi di questo conflitto fu la strage del campo profughi palestinese di Tel al-Zaatar del 1978, episodio che dà alla luce L’occhio dello specchio. Con gli accordi di Oslo del 1993 riesce finalmente a tornare in Palestina e si stabilisce a Ramallah, città nella quale ancora vive. Laureata in filosofia e psicologia ad Amman e Beirut e in letteratura araba contemporanea alla Birzeit University, esordisce nel 1979 col romanzo Una bussola per girasoli, seguito nel 1983 dai racconti di Un balcone su Fakihani. Oltre ai romanzi e alle numerose raccolte, tradotti in svariate lingue, Liana Badr si è occupata anche di letteratura per l’infanzia, poesie e cinematografia, particolarmente importanti sono i documentari Fadwà, la storia di una poetessa palestinese e Ulivi in cui si racconta lo sradicamento degli alberi d’ulivo da parte dell’occupante israeliano.